Uncategorized

Girarsi dall’altra parte non è mai stata la soluzione.

Da poco più di una settimana siamo rientrat* in Italia e non è stato un bel rientro.

Le notizie viaggiano in fretta ma, quando si tratta della vita degli animali, spesso, restano incastrate nella bolla di chi segue il movimento antispecist*.

A Sairano, Pavia, il 20 settembre è stato eseguito un ordine di abbattimento preventivo per maiali che vivevano all’interno di un rifugio con altri animali liberati da quello stesso sistema che li ha uccisi qualche giorno fa.

Il 2023 era iniziato con una notizia positiva per chi, come noi, sogna un cambiamento radicale dello status quo verso una società antispecista. A marzo di quest’anno arrivava finalmente il riconoscimento ufficiale dei rifugi da parte dello Stato ed i loro fondator* non più allevator* senza profitto ma gestor* di luoghi di pace che ospitano animali rifugiati dal sistema che li vorrebbe merce. E allora perchè ucciderli?

La risposta è tanto semplice quanto dolorosa: per la peste suina africana. La psa non è una zoonosi, cioè non è infettiva per l’essere umano ma è una malattia che colpisce i suidi lasciando poche speranze di vita e per la quale non è prevista nessuna cura; l’unica azione prevista dal servizio sanitario nazionale è l’abbattimento preventivo di tutti i suidi che sono stati vicini ad altri animali malati.

Sono stati uccisi migliaia di maiali negli allevamenti dove la malattia è prolificata fino ad arrivare anche all’interno del Rifugio Progetto Cuori Liberi di Sairano.

Nonostante la vita degli animali all’interno dei rifugi non preveda che gli stessi escano da quel rifugio e nonostante non siano destinati al consumo umano, questo non ha impedito alle forze dell’ordine di entrare in data 20 settembre 2023, in un luogo privato, con la forza e di uccidere i 10 maiali che continuavano a vivere la loro vita nella loro casa al fianco di chi se ne è preso cura dalla loro liberazione.

Per circa due settimane è stato organizzato un presidio a difesa di quelle vite, noi stess* abbiamo partecipato tre giorni durante i quali si è respirata tensione ed ansia per la preoccupazione di come sarebbe potuta andare e purtroppo l’epilogo non si è fatto attendere molto.

Quello che vorrei sottolineare in queste poche righe è che tutto quello successo a Cuori Liberi è successo perchè si vuole salvaguardare, con tecniche che non hanno portato a nessun risultato, il sistema capitalista attuale che vede negli animali delle merci da cui produrre profitto e non tiene minimamente in considerazione la vita, in nessuna delle tante forme oltre a quella umana.

Un commento

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *